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Abstract

In un momento di apertura del mondo scientifico verso un pubblico più ampio, questa conferenza vuole essere una facile introduzione alle digital humanities. L’argomento del conferenza è infatti l’informatica per umanisti, un nuovo ambito di ricerca che arricchisce le discipline umanistiche attraverso l’uso di nuove tecnologie. La mia esperienza personale sarà il filo conduttore di questa introduzione e la conferenza sarà l’occasione per parlare dei progetti ai quali ho contribuito nel corso degli ultimi cinque anni. Da Parigi a Venezia, da Losanna a Boston, fare ricerca vuol dire fare esperienze in tutto il mondo. Parlerò di Bruno Latour e dei suoi modi d’esistenza, di Frédéric Kaplan e della sua macchina del tempo, di Franco Moretti e della sua lettura a distanza, e di Marilyne Andersen e della sua cartografia delle affinità, tutte persone che ho avuto il piacere di incontrare e hanno arricchito il mio percorso accademico. Attraverso un racconto visuale fatto di immagini e video, vi spiegherò come le Digital Humanities possono rendere archivi, musei e biblioteche luoghi più interessanti per tutti.

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